Laurea Honoris Causa a Carlo Ancelotti: il tecnico commosso

In attesa della ripresa dei campionati, attualmente fermi per gli impegni delle Nazionali, importante riconoscimento per Carlo Ancelotti, uno degli allenatori più vincenti della storia. Il tecnico è stato infatti insignito della laurea honoris causa in Scienze e Tecniche delle Attività motorie.

A conferirgli il titolo, che lo ha reso davvero orgoglioso, è stata l’Università di Parma.

L’emozione di Carlo Ancelotti per la laurea

La cerimonia per il conseguimento della laurea sd honorem di Carlo Ancelotti si è tenuta all’Auditorium Paganini, davanti a un pubblico di cinquecento spettatori, tra i quali moltissimi studenti. Si è partiti così discorso di apertura del rettore Paolo Andrei, che ha tracciato il percorso sportivo di Ancelotti, poi c’è stata la “Laudatio” pronunciata da Marco Vitale e Luigi Garlando, e quindi la Lectio Doctoralis dell’attuale allenatore del Real Madrid dal titolo “Il calcio, una scuola di vita”.

 

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Tra le persone che non hanno voluto mancare a un evento così importante per l’allenatore ci sono stati diversi colleghi e amici. È il caso Arrigo Sacchi e Ariedo Braida, con cui ha collaborato ai tempi del Milan, ma anche del Mister del Parma Fabio Pecchia (che gli ha donato una maglietta crociata) e Vincenzo Pincolini, storico preparatore atletico del Milan e amico di Carletto da una vita.

Nel corso del suo discorso, che è stato particolarmete toccante, Ancelotti ha parlato di vari argomenti, ma con un’attenzione particolare agli oltre 40 anni trascorsi nel mondo del calcio, dove le soddisfazioni sono state davvero tantissime.

Si è partiti così dall’esordio da calciatore al Parma, per poi proseguire famosa doppietta realizzata nello spareggio contro la Triestina per la promozione in Serie B nel 1979, poi l’avventura alla Roma, quindi al Milan. Non poteva ovviamente mancare uno spazio ad hoc ai suoi tanti successi ottenuti in panchina, dove ha avuto modo di guidare alcuni dei top club europei.

A questo ha affiancato un ricordo alla terra d’origine, alla campagna di Reggiolo, è stato lui stesso a farlo quando ha ripercorso gli anni dell’infanzia, le partite di pallone all’oratorio, gli insegnamenti di papà Giuseppe e mamma Cecilia. E a breve ad attenderlo ci sarà un altro momento importante, la possibilità di vincere al di fuori dell’Europa, diventando commissario tecnico del Brasile, Nazioale che sogna di tornare ai vertici mondiali.

Al termine della cerimonia Ancelotti, che era accompagnato dalla moglie Marianna, ha fatto rientro a Madrid. Se non sto sul campo, non mi diverto” – ha detto.

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