“C’è solo un presidente!”: stasera in Tv il docu-film dedicato a Berlusconi

Silvio Berlusconi ha lasciato un segno indelebile nel mondo nel calcio ed è arrivato a smentire con i fatti chi lo credeva un visionario con idee impossibili da realizzare. A parlare per lui sono i tantissimi successi ottenuti con il Milan, che aveva reso il club più titolato al mondo, ma anche la cavalcata con il Monza, passato in breve dalla Serie C alla Serie A (i biancorossi non avevano disputato alcuna stagione nel massimo campionato).

Dimenticarlo per i tifosi che hanno sognato grazie alle vittorie sarà impossibile, non a caso alla vigilia del funerale una delegazione di tifosi della Curva Sud è accorsa ad Arcore intonando il coro “C’è solo un presidente!”. Ed è questo anche il titolo del docu-film a lui dedicato che sarà trasmesso da Italia Uno.

Un docu-film dedicato a Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi non è stato solo un politico e un imprenditore importante, ma anche un presidente che ha scritto la storia del mondo del calcio. Il Milan non può che essergli riconoscente, soprattutto perché lui ha acquisito il club quando era sull’orlo del fallimento ma è riuscito a portarlo sul tetto del mondo.

Proprio nel giorno del suo funerale Italia Uno ha deciso di rendergli omaggio con un docu-film dal titolo emblematico, “C’è solo un presidente”, in cui sarà possibile ripercorrere la sua epopea, attraverso materiali e immagini storiche, interviste inedite ai protagonisti del calcio che l’hanno conosciuto e ne hanno condiviso i successi.

A parlare per lui è il suo palmares, che comprende in 31 anni di Milan 29 trofei (di cui 26 nei 20 anni da Presidente, 3 negli 11 anni di vicepresidenza vicaria di Adriano Galliani) che ne fanno il presidente più vincente della storia del calcio. Complessivamente si contano 8 scudetti, una Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, un Mondiale per club FIFA e 5 Supercoppe Europee. A cui si aggiungono i trofei individuali come i Palloni d’Oro conquistati da Gullit, Van Basten (3 volte), Weah, Shevchenko e Kakà.

Conclusa l’esperienza in rossonero, la sua passione per il mondo del pallone non si è esaurita e lo ha portato ad acquisire il Monza. Anche in questo caso è stato l’artefice di un altro “miracolo sportivo”, portando la squadra dalla Serie C alla Serie A. Chi pensava che a un ritorno in Serie B veloce è stato smentito dai fatti: i biancorossi sono stati vicini alla qualificazione in Europa League. Insomma, difficile davvero non essere ammirati per il suo operato.

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